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La 20ª Divisione fucilieri motorizzata delle guardie "Ciscarpazia-Berlino" (in russo 20-я гвардейская мотострелковая Прикарпатско-Берлинская дивизия?, 20-ja gvardejskaja motostrelkovaja Prikarpatsko-Berlinskaja divizija, unità militare 58550) è un'unità di fanteria meccanizzata delle Forze terrestri russe, subordinata all'8ª Armata combinata delle guardie del Distretto militare occidentale e con base a Volgograd.
20ª Divisione fucilieri motorizzata delle guardie "Ciscarpazia-Berlino" | |
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Stemma della divisione | |
Descrizione generale | |
Abbreviazione | 20 гв. мсд |
Attiva | 1942 - oggi |
Nazione | Unione Sovietica (1942 - 1991) Russia (1991 - 2009) (2021 - oggi) |
Tipo | Divisione |
Ruolo | Fanteria meccanizzata |
Guarnigione/QG | Volgograd |
Equipaggiamento | BMP-2 BMP-3 BTR-80 |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale Invasione della Cecoslovacchia Prima guerra cecena Seconda guerra cecena Invasione russa dell'Ucraina |
Decorazioni | Ordine della Bandiera rossa Ordine di Suvorov |
Onori di battaglia | Ciscarpazia Berlino |
Parte di | |
Forze terrestri russe | |
Comandanti | |
Comandante attuale | Colonnello Ruslan Makuškin |
Degni di nota | Michail Katukov Semën Krivošein Nikolaj Ogarkov Aleksandr Lapin Gennadij Židko |
Voci su unità militari presenti su Wikipedia |
Le origini della divisione risalgono alla seconda formazione del 3º Corpo meccanizzato dell'Armata Rossa, creato il 18 settembre 1942 presso Kalinin al comando del tenente generale Michail Katukov. Assegnato alla 22ª Armata, prese parte all'Operazione Marte. Successivamente venne trasferito alle competenze della 1ª Armata corazzata, con la quale operò fino al termine della guerra. Nell'estate del 1943 partecipò alla battaglia di Kursk, scontrandosi contro le forze della 4. Panzerarmee tedesca, e per il merito dimostrato venne promosso a unità delle guardie il 23 ottobre 1943, diventando così l'8º Corpo meccanizzato delle guardie. Nel corso del 1944 prese parte all'offensiva di Žytomyr-Berdyčiv, alla battaglia di Korsun', alla battaglia di Kam'janec'-Podil's'kyj, all'offensiva Proskurov-Černivci e all'offensiva Leopoli-Sandomierz, venendo intitolato alla regione della Ciscarpazia il 16 aprile. Dopo aver trascorso un periodo in riserva, nel gennaio 1945 venne nuovamente schierato al fronte durante l'Operazione Vistola-Oder, per la quale venne insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa il 19 febbraio. In seguito combatté nella Pomerania Orientale, dove per la conquista di Neustadt ottenne l'Ordine di Suvorov di II Classe. Partecipò alla battaglia di Berlino, distinguendosi particolarmente durante la presa della città e venendole intitolata ufficialmente l'11 giugno 1945.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale il corpo venne riorganizzato come 8ª Divisione corazzata delle guardie, che venne assegnata a Gruppo di forze sovietiche in Germania. Il 17 maggio 1957 l'unità fu ribattezzata 20ª Divisione fucilieri motorizzata delle guardie e schierata a Grimma.[1] Prese parte all'invasione della Cecoslovacchia nel 1968, ma non venne mantenuta nel paese e rientrò in Germania Est.
In seguito alla dissoluzione dell'Unione Sovietica la divisione è stata ritirata in Russia nel giugno 1993, schierata presso Volgograd e assegnata all'8ª Armata delle guardie. Elementi della divisione hanno preso parte alla prima guerra cecena, entrando a Groznyj nel dicembre 1994. L'11 febbraio 1995, dopo la caduta delle principali roccaforti della città, le unità della divisione impegnate in Cecenia sono state ritirate. Nell'agosto del 1999 un reggimento della divisione, rinforzato da carri armati, artiglieria ed elicotteri, è stato inviato in Daghestan a causa dello scoppio della seconda guerra cecena. Durante il periodo di combattimenti, durato da settembre 1999 a febbraio 2000, la divisione ha subito perdite pari a 60 morti e oltre 200 feriti.
Nel 2009 la divisione è stata riorganizzata nella 20ª Brigata fucilieri motorizzata delle guardie.[1] Nell'aprile 2021 il Ministero della difesa russo ha deciso di riattivare la divisione, la quale è stata subordinata all'8ª Armata combinata delle guardie ricostituita nel 2017.[2]
Nel 2022 la divisione ha preso parte all'invasione russa dell'Ucraina, avanzando nell'oblast' di Cherson e puntando in direzione di Mykolaïv fin dai primi giorni di guerra.[3][4] Il 26 febbraio il comandante del 33º Reggimento, tenente colonnello Jurij Agarkov, è stato ucciso in azione in Ucraina.[5][6] Dopo aver fallito la presa della città ed essere stata respinta, nel corso del 2022 la divisione ha continuato a operare sulla sponda settentrionale del Dnepr, fra le città di Mykolaïv e Cherson.[7][8] Nella notte fra il 9 e il 10 luglio un attacco missilistico condotto con HIMARS ha colpito il posto comando divisionale, uccidendo almeno 12 ufficiali fra cui il comandante, il capo di stato maggiore e i tre vice comandanti: rispettivamente i colonnelli Aleksej Gorobec, Sergej Kens, Aleksej Avramčenko, Kanat Mukatov e il tenente colonnello Evgenij Vydorov.[9][10][11][12][13]
Successivamente al successo della controffensiva ucraina nella regione di Cherson la divisione si è ritirata a sud del Dnepr nel novembre 2022, dopo aver subito numerose perdite nei mesi precedenti. Già a settembre, in seguito alla mobilitazione parziale indetta in Russia, i ranghi della divisione erano stati riempiti con numerosi riservisti richiamati e trasferiti da Volgograd a Rostov sul Don.[14] Dopo aver trascorso un periodo di riorganizzazione in Crimea, la divisione è stata impiegata durante la battaglia di Bachmut, inizialmente mantenuta in riserva e venendo impiegata all'inizio di febbraio insieme alla 7ª Divisione d'assalto aereo dopo lo sfondamento operato a Soledar dal Gruppo Wagner ma senza ottenere successi a causa dell'artiglieria ucraina.[15][16] A febbraio il 255º Reggimento, supportato dai due reggimenti corazzati della 150ª Divisione fucilieri motorizzata, è stato impiegato in attacchi frontali in direzione di Mar"ïnka.[17] A partire da aprile 2023 ha combattuto nell'area a sud di Avdiïvka.[18] Per ripianare le perdite subite la divisione ha integrato il personale mobilitato proveniente dal 1219º Reggimento fucilieri motorizzato (unità militare 29601), reclutato in Baschiria.[19] All'inizio del 2024 ha cercato di assaltare il villaggio di Novomychajlivka, venendo respinta con diverse perdite dalla 79ª Brigata d'assalto aereo ucraina.[20] Alla fine di febbraio, insieme alla 150ª Divisione, è riuscita a catturare il villaggio di Pobeda a sud di Avdiïvka in seguito alla caduta della città, respingendo un contrattacco della 33ª Brigata meccanizzata ucraina.[21] A marzo il 255º Reggimento della divisione ha continuato a combattere nei pressi di Pobieda.[22] All'inizio di aprile il 10º Reggimento corazzato, trasferito alle dipendenze della divisione dal 3º Corpo d'armata, è stato impiegato insieme a numerosi altri reparti russi nell'offensiva contro le posizioni ucraine a Novomychajlivka.[23] Il reggimento ha supportato gli ultimi assalti condotti dalla 155ª Brigata fanteria di marina, dalla 36ª Brigata fucilieri motorizzata ed altri 7 reggimenti di fanteria, che hanno portato alla cattura definitiva del villaggio il 22 aprile, costringendo la 79ª Brigata d'assalto aereo a ritirarsi dopo oltre un anno di combattimenti.[24][25] Al fine di mantenere la capacità operativa ha integrato il personale mobilitato del 1465º Reggimento fucilieri motorizzato (unità militare 95482), proveniente da Čita.[26]
Ad agosto elementi del 33º Reggimento sono stati trasferiti nell'oblast' di Kursk per contrastare l'offensiva ucraina in territorio russo, venendo schierati nell'area fra Gluškovo e Korenevo.[27] Il 33º Reggimento è stato inoltre rinforzato in questi combattimenti da un reggimento fucilieri motorizzato (unità militare 78986) costituito utilizzando personale proveniente dalle Forze aerospaziali.[28][29] A settembre il grosso della divisione è stato impiegato sul fronte di Pokrovs'k, assaltando i villaggi fortificati a est di Krasnohorivka insieme alla 39ª Brigata e alla 150ª Divisione fucilieri motorizzata.[30] In seguito alla caduta di Vuhledar all'inizio di ottobre la divisione ha iniziato un'importante offensiva in direzione del villaggio di Illinka, a sud di Kurachove, contro le posizioni tenute dalla 79ª Brigata d'assalto aereo, perdendo un gran numero di veicoli da combattimento nel corso di due settimane di intensi scontri ma mettendo sotto pressione le truppe ucraine.[31]
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